21/04/2006

   TEST Skywatcher 80 ED

 

 

Molti lo definiscono apo, altri semiapo. Si tratta di un doppietto di cui un elemento di fluorite sintetica (made in Japan) ed un secondo in vetro crown. Tali vetri vengono acquistati grezzi dal Giappone e successivamente lavorati presso gli stabilimenti della Synta in Cina. La correzione è a mio avviso superiore ai comuni semiapo ma non totalmente apocromatica. Sulle stelle più luminose (es, Vega) in intra ed extra focale si nota un lieve cambio di colore mentre a fuoco un esiguo alone azzurro attorno alla stella. Ci tengo a specificare che si tratta di inezie e che sono andato davvero a cercare il pelo nell'uovo. Parlerei quindi di uno strumento quasi-apo se per apo intendiamo un tubo ottico COMPLETAMENTE privo di ogni tipo di problema cromatico (ma ne esistono???).

INTUBAZIONE ed ASPETTO ESTERNO
Il mio modello è quello PRO, cioè quello di colore oro con anelli bianchi. Chiariamo subito che l'unica differenza tra il modesso PRO e quello blu consiste unicamente nel colore e nella dotazione. Infatti, il modello S (blu) viene fornito senza anelli e barre, senza cercatore, senza cassa per il trasporto e senza oculari ma anche ad un prezzo molto più basso.
Torniamo al mio modello.
La colorazione oro non è uniforme e presenta una differente densità in prossimità del paraluce è comunque gradevole, nuova e di buon impatto visivo. Il focheggiatore non presenta giochi, è preciso e molto fluido. Forse un pò troppo lasco nei movimenti, problema parzialmente risolvibile serrando con forza la vite che friziona lo scorrimento. Dopo questo piccolo accorgimento, il focheggiatore riesce a tenere accessori di un certo peso, diciamo anche fino a 0,5 Kg ma non sarebbe assolutamente in grado di sostenere ad esempio una CCD Sbig.
Non si raggiunge il fuoco senza l'utilizzo di un diagonale o di una piccola prolunga. Il problema dell'inserimento di un diagonale non è marginale. Occorre che questo accessoria sia di buona qualità e ben realizzato se non si vogliono creare aberrazioni e distorsioni varie. Questo problema si è purtroppo verificato nel mio caso. Utilizzando un (in teoria ottimo) diagonale Vixen da 31,8 ho inizialmente notato un certo astigmatismo pensando fosse un problema di collimazione dell'ottica dell'80ED. Successivamente ho scoperto che si trattava del diagonale che introduceva distorsioni apprezzabili e che non consentivano di ottenere stelle perfettamente puntiformi a fuoco.
Aggiungo che la cella dell'obiettivo non è collimabile: sinceratevi prima dell'acquisto che il rivenditore vi testi la collimazione. In caso vi ritroviate tra le mani uno strumento un pò scollimato esistono in rete viari siti dove si spiega come ovviare utilizzando piccoli distanziatori nella zona di attacco del focheggiatore. Il mio esemplate è risultato perfettamente collimato ed anche quello di un amico che ne ha acquistato un altro assieme a me.
Voto globale: 8/10

LO STAR TEST
Puntando su una stella abbastanza luminosa ho effettuato questa analisi alla quale non esistono alternative se si vuole capire il grado di lavorazione e correzione di un'ottica. Ebbene, sia in intra che in extra-focale l'immagine stellare è perfettamente uguale e non mostra apprezzabili difetti. Unica piccola variazione è quella descritta sopra sulla lieve differenza cromatica. Il livello qualitativo è alto e i risultati dello star test sono inparagonabile a tutti quelli fatti sui newton che ho posseduto. Nemmeno paragonabile a quello di un mio vecchio etx90 (ottimo) che però mostrava in più una leggera aberrazione sferica e più simile allo star test del mio MN61 Intes con ottica certificata ad 1/7 lambda P.V. In base a questi paragoni, non credo di cadere in errore se affermo che l'ottica ha una lavorazione non inferiore ad 1/5 lambda p.v. Dunque ben oltre il limite di diffrazione collocato ad 1/4.
Voto globale 8/10

HI-RES
Ho avuto modo di osservare Marte, Giove, Saturno, Luna ed alcune doppie.
Il massimo ingrandimento utile lo colloco a circa 150x. Ricordiamoci che parliamo sempre di un 80 mm e forzare troppo significa ritrovarsi con visioni troppo scure per i miei gusti.
Su Marte non si è mai faticato ad individuare i principali dettagli superficiali ed anche la colorazione è sempre risultata naturale e gradevole.
Stessa cosa dicasi per Saturno, nel quale la divisione di Cassini è sempre ben evidente e la visione a livello di un ottimo 10 cm acromatico giapponese. Buone visioni si hanno anche in serate dal seeing scarso grazie ai limitati effetti su questa piccola ottica.
Su Giove ho provato recentemente ma a 150x il disco era un pò troppo scuro e non si notavano particolari dettagli oltre alle principali bande. La serata era abbastanza velata ed il seeing mediocre ma mi aspettavo qualcosa id più su questo soggetto.
La Luna è sempre bella, con qualunque strumento. E' visibile sul bordo un sottilissimo velo giallognolo. Ho potuto osservare visualmente dettagli dell'ordine dei 3-4 Km in condizioni di seeing medie.
Sulle doppie l'80 ED lavora molto bene, più di quanto faceva il mio vecchio Newton Ziel da 20cm F/5. Molto facile la doppia della lira, già a medi ingrandimenti perfettamente risolta nelle quattro componenti.
Voto globale: 7/10

DEEPSKY
80 mm sono sempre pochi per gli oggetti del profondo cielo ed ovviamente non sono il forte di questo piccolo rifrattore. Dalla città sono riuscito ad intravedere le galassie più luminose del catalogo messier tipo M81, M82, M65, M66, M51. Ovviamente la visione si è limitata alla percezione di deboli fiocchetti lattiginosi e niente di più. Discorso un pò diverso per gli ammassi aperti. Bello il doppio ammasso di perseo e M103. Da notare l'ottima puntiformità delle stelle ed anche le più luminose si riducono quasi a punte di spillo. Sulle nebulose planetarie per notarle occorre ingrandire almeno fino ad 80-100x ed a questi poteri, la visione è già un pò troppo scura.
Voto Globale 5/10.

FOTOGRAFIA WEBCAM
Esiste il grosso limite della corta focale e del piccolo diametro. Per riprendere proficuamente Giove ad esempio, servirebbero almeno 5 metri di focale. Valore irraggiungibile per l'80ED che al massimo può essere portato a 2,5/3 metri su pianeti molto luminosi. Insomma, ci si deve accontentare di piccoli dischetti. Al contrario, la correzione cromatica è tale da mostrare il globo di giove bianco e le bande color mattone e non violacee come accade nei rifrattori acromatici. Stesso discorso vale per Saturno dove gli anelli restano bianchi ed il disco rimane della sua colorazione originale.
Buoni lavori si possono fare sulla Luna dove l'aspetto coreografico spesso sovrasta la ricerca della massima risoluzione raggiungibile.
Ricordo inoltre che sempre a casua dell'impossibilità di focheggiare senza diagonale, potreste incontrare problemi facendo riprese con barlow a fuoco diretto. Occorre preventivamente provare e verificare.
Voto Globale: 6/10

FOTO CCD
Questo è il reale campo di battaglia dello SW in questione. E' infatti abbastanza luminoso e le stelle restano piccoline se si focheggia alla perfezione. Con la mia mx716 in serate di seeing buono, una stella a fuoco prende solamente un pixel.
Inoltre, la corta focale lo rende particolarmente appetibile per chi usa sensori dalle ridotte dimensioni. Volendo rimanere attorno ai 2 arcsec. di risoluzione, una Mx716 è molto indicata.
Nelle foto LRGB, le stelle non mostrano alcuna dominante e l'aberrazione cromatica è praticamente inesistente.
Il ridotto ingombro ed il peso molto contenuto, consentono di usarlo fotograficamente anche con montature economiche della classe EQ5/CG5/GP. Probabilmente il modello 120ED darebbe risultati migliori in quanto i 4 cm in più si farebbero ben sentire ma se guardo il prezzo di questo tubo cambio subito idea.
Voto globale: 9/10

OSSERVAZIONI TERRESTRI
L'80ED è anche ottimo per spiare la bella dirimpettaia.
La vedrete bella luminosa, senza distorsioni e senza colori spuri che nelle osservazioni diurne sono classiche con strumenti acromatici. Ovviamente la destra e la sinistra sono invertite. Andate a dare un occhio al costo di uno spotting scope apo per osservazioni naturalistiche....
Voto globale 9/10

DA BUTTARE
L'impossibilità di focheggiare senza diagonali mi rode davvero tanto. Probabilmente è inevitabile in rifrattori così corti ma si tratta di una cosa che ho appreso solo dopo l'acquisto e mi ha disturbato non poco.

DA TENERE
E' venduto ad un prezzo ridicolo rispetto alle sue caratteristiche, se poi lo comprate all'estero risparmiate anche un 150 Euro. Davvero un acquisto molto vantaggioso.

A CHI E' ADATTO?
Non è adatto per chi vuole osservale la divisione di Enke su Saturno ed i craterini all'interno di Plato, sia visulmente che con riprese webcam. Non è neppure adatto a chi vuole fare deepsky serio, a meno che non facciate trasferte sotto cieli con magnitudine visuale +7.
E' invece perfetto come secondo strumento trasportabile, per fotografia CCD e per simpatiche osservazioni planetarie. Ottimo anche come primo strumento per chi non vuole rinunciare alla qualità fin da subito, senza svenarsi e ritrovandosi poi uno strumento che resta anche dopo il secondo acquisto. Lo consiglierei anche a chi non ama attendere ore per acclimatare, collimare per poi rendersi conto che il seeing non consente di fare osservazioni.

Molti considerano il modello più grande, il 100 ED ottimo e forse più adatto all'alta risoluzione ma non ho avuto modo di provarlo personalmente. Sono invece molto attratto dal grosso 120 ED il quale però sembrerebbe meno corretto dal punto di vista cromatico. A tal riguardo, nemmeno le riviste del settore sono riuscite a mio avviso a chiarire bene le idee. Purtroppo però se anche il 100 ED si mantiene su un prezzo appetibile, il 120 è fuori mercato con i suoi 2600 Euro (solo ottica).

 

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